Trattamento celiachia

La celiachia è una patologia autoimmune diffusa nello 0,5-1% della popolazione mondiale. La prevalenza di tale malattia è tuttavia in aumento negli ultimi 10-20 anni per via anche probabilmente dell’incremento delle diagnosi che fino a qualche decennio fa erano più difficile da condurre.

La malattia celiaca si manifesta in soggetti geneticamente predisposti, infatti i familiari di primo grado (figli, fratelli/sorelle) dei pazienti celiaci presentano un rischio di sviluppare una malattia celiaca pari a circa il 10 - 15% in più, rispetto alla popolazione generale.

Si tratta di una malattia cronica infiammatoria determinata da una ipersensibilità nei confronti della gliadina, una delle componenti del glutine, con il coinvolgimento di anticorpi che determina un danno agli enterociti aumentando la permeabilità della barriera intestinale, riducendone di conseguenza la funzionalità e causando fenomeni di malassorbimento.

Tra i sintomi di intolleranza al glutine più frequenti ci sono: diarrea, steatorrea e perdita di peso (per via del malassorbimento); ma anche sintomi extra-intestinali o atipici come osteoporosi, anemia, dermatite che affliggono quasi il 50% dei pazienti.

Accanto alla gran parte di coloro che hanno ricevuto diagnosi di celiachia, vi sono coloro che soffrono di manifestazioni avverse a seguito di assunzione di glutine. Si tratta di una patologia nota come sensibilità al glutine che al momento non può ancora essere diagnosticata con nessun test a livello scientifico.

L’unica soluzione per riequilibrare la barriera intestinale, ridurre l’infiammazione della mucosa intestinale e permettendo una regressione dei sintomi fino alla scomparsa è una dieta priva di glutine. L’esclusione del glutine dall’alimentazione quotidiana è fondamentale ma non semplice: moltissimi alimenti prodotti a livello industriale contengono glutine (come ingrediente aggiunto, non presente nella materia prima) per cui è necessaria un’attenta analisi dei prodotti che si scelgono e si acquistano.

La scelta più sana sarebbe adottare un regime alimentare che sia privo di alimenti industriali appositamente formulati per celiaci, poiché questi prodotti contengono una moltitudine di additivi, grassi (saturi ed insaturi), eccessivo contenuto di sale che li rendono poveri di vitamine, Sali minerali e fibre.

La natura offre moltissimi cereali alternativi al frumento (riso, quinoa, grano saraceno…) e la maggior parte delle fonti proteiche sono prive di glutine (carne, pesce, uova); sarebbe un errore ricorrere unicamente alle alternative gluten-free industriali che sul lungo termine possono portare l’aumento di peso.

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