Trattamento diabete

Esistono tre tipi di diabete (tipo 1, tipo 2 e diabete gestazionale), tutti legati ad un malfunzionamento a livello dell’insulina.

Questo ormone pancreatico è coinvolto nel metabolismo degli zuccheri nel sangue e nei tessuti.

In Italia, i dati ISTAT 2015 segnalano che soffre di diabete mellito il 5,4% degli italiani (sia tra i maschi che tra le femmine), il che vuol dire oltre 3 milioni di persone.

Per quanto concerne la prevalenza del diabete nel nostro Paese, questa è aumentata dal 3,9%, nel 2001, al 4,7%, nel 2015.

A livello geografico, le zone in cui la prevalenza del diabete risulta più elevata sono le regioni del Meridione, in particolare la Calabria.

Per quanto concerne il diabete gestazionale, le stime più attendibili a livello mondiale dicono che questa forma diabetica colpisce l'8% della popolazione femminile.

Diabete di tipo I

Noto anche come diabete giovanile, insorge generalmente nei primi anni di vita. Il sistema immunitario riconosce come estranee le cellule pancreatiche adibite alla produzione dell’insulina, per cui non è possibile produrla autonomamente. Essendo l’insulina fondamentale ed essenziale per la vita è necessario ricorrere ad iniezioni di insulina quotidianamente.

I sintomi legati a questo tipo di diabete sono generalmente i seguenti:

  • poliuria (aumento del volume delle urine e la frequenza di minzione)
  • polidipsia (aumento della sete)
  • polifagia (aumento della fame) accompagnata da calo del peso
  • affaticamento e stanchezza
  • vista offuscata

Ad oggi, le cause che determinano l’insorgere del diabete di tipo 1 non sono ancora state identificate. Ci sono, però, alcuni fattori che giocano un ruolo importante nella sua comparsa:

  • Fattori genetici – si è potuta osservare una maggiore predisposizione alla malattia nei soggetti con genitori o parenti malati di diabete di tipo 1
  • Fattori ambientali – si ipotizza che alcune infezioni virali, anche comuni, possano scatenare la malattia in soggetti già predisposti geneticamente

Le scelte alimentari devono essere volte ad una dieta povera di zuccheri semplici e occorre evitare pasti con alta concentrazione di carboidrati semplici. La dose di insulina (legata al tipo di pasto) può essere diminuita grazie ad uno stile di vita sano e attivo (caratterizzato da regolare attività fisica).

Diabete di tipo 2

forma più comune, causato da una scorretta alimentazione protratta negli anni. Il surplus energetico, lo stile di vita sedentario e la dieta scorretta (in particolare un eccesso di grassi saturi e di zuccheri) possono portare all’aumento della concentrazione di zuccheri nel sangue (iperglicemia) che se non trattata tempestivamente e trascurata sfocia nel diabete.

Per prevenire l'insorgenza del diabete di tipo 2 è consigliabile adottare un sano stile di vita: è stato infatti dimostrato che lo svolgimento di attività fisica aerobica di moderata intensità della durata di 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana, associato alla perdita del 10% del peso corporeo, riduce l'incidenza del diabete di tipo 2 del 60%.

Con una dieta povera di zuccheri, caratterizzata dalla presenza di grassi insaturi (omega 3) e un cambiamento nello stile di vita è possibile limitare le possibili conseguenze a livello cardiovascolare.

Alcuni dei sintomi tipi del diabete di tipo 2 sono:

  • sensazione di stanchezza
  • frequente bisogno di urinare anche nelle ore notturne
  • sete inusuale
  • perdita di peso improvvisa e immotivata
  • visione offuscata e lenta guarigione delle ferite

Non esiste una terapia farmacologica valida per tutti i pazienti affetti da tipo 2, ma per ognuno di loro può esistere una terapia personalizzata in relazione alle differenti caratteristiche.

Il paziente diabetico deve evitare di fumare, controllare anche farmacologicamente i valori pressori ed i valori dei grassi nel sangue (colesterolo ldl e trigliceridi).

Diabete Gestazionale

Si tratta di una forma di diabete unicamente presente nelle donne in gravidanza, che a causa di squilibri a livello ormonale non riescono più a metabolizzare efficacemente gli zuccheri (minor sensibilità delle cellule).

Generalmente si presenta verso la 25esima settimana di gravidanza e scompare al momento della nascita del bambino, ma occorre in ogni caso mantenere monitorati i livelli di glicemia e seguire un regime dietetico equilibrato e bilanciato (anche per il benessere del futuro nascituro)

Le conseguenze sulla salute derivanti dal diabete, sia di tipo 1 che di tipo 2, sono numerose. L’alto livello di glucosio nel sangue, oltre a creare problematiche immediate al paziente, è la principale causa di complicanze a lungo termine che limitano la vita del paziente e aumentano i costi del sistema sanitario nazionale.

Le patologie correlate al diabete colpiscono le seguenti parti del corpo:

  • Occhi. Il diabete è la principale causa di cecità nel mondo: i micro-vasi della retina vengono danneggiati in maniera irreversibile dagli alti livelli di glucosio nel sangue;
  • Reni. Il diabete è la seconda causa in Italia di insufficienza renale perché l’alto livello di zucchero danneggia i vasi dell’apparato renale;
  • Cuore e apparato cardiocircolatorio. I soggetti diabetici hanno una maggiore probabilità di sviluppare ipertensione e avere infarti: anche in questo caso i vasi sanguigni vengono danneggiati dall’eccesso di zuccheri.
  • Cervello. Le patologie più frequenti a livello cerebrale nei soggetti diabetici sono ictus ed epilessia (causati al danneggiamento dei sistema circolatorio dell’encefalo)
  • Arti. Il diabete è la principale causa di amputazioni nel mondo

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