Lombalgia, cos'è e come curarla?

Le cause del dolore vertebrale sono numerose. Alcuni studi hanno evidenziato che solo il 20% delle lombalgie è provocato da un problema specifico della colonna vertebrale (patologie rachidee); il restante 80% è provocato da cause non specifiche quali posture e movimenti scorretti, stress psicologici, forma fisica scadente ed eccesso di peso corporeo.

Esistono due tipi di mal di schiena: lombalgia acuta e lombalgia cronica. La lombalgia acuta è caratterizzata da un tipo di dolore, causato da una lesione muscolare, legamentosa, articolare e discale, che si accompagna a fenomeni infiammatori. L'infiammazione e il dolore fanno parte del processo di guarigione e cessano, quindi, a guarigione completata in massimo 30 giorni.
Il dolore acuto a livello del rachide è, quindi, un segnale d'allarme per un'avvenuta lesione, una reazione di difesa, uno stimolo a cambiare posizione; ha un ruolo protettivo e adattativo, serve a impedire i movimenti che possono danneggiare ulteriormente la colonna vertebrale.

La chiave di passaggio fra il mal di schiena acuto e quello cronico sono i fattori secondari, fattori di mantenimento del dolore anche a fronte di una totale guarigione delle strutture rachidee lese. Questi fattori sono detti fattori di rischio di cronicizzazione e sono sia fisici che, soprattutto, psichici e sociali. Da qui la definizione di sindrome bio-psico-sociale.

fattori di rischio fisici sono una pregressa lombalgia, una lunga durata dei sintomi, un dolore esteso, un dolore irradiato agli arti inferiori, una limitazione della mobilità articolare, una errata gestione ergonomica del corpo, un basso livello di attività fisica, il sovrappeso, il fumo e altri disturbi dell'apparato locomotore. I fattori di rischio psichici sono lo stress, la scarsa cura personale, un auto valutazione di scarsa salute, la depressione. Infine, i fattori di rischio sociali sono l'insoddisfazione professionale, il disagio sociale, la sindrome da indennizzo.

La lombalgia cronica, quindi, tende a far perdurare il dolore oltre i 3 mesi anche a fronte di una lesione inesistente. Il dolore cronico non ha una funzione protettiva, diventa autonomo, nocivo, riduce la funzionalità del rachide e favorisce la disabilità.


Obiettivi: recupero della lombalgia

  • Trattare il dolore con mezzi che riducano il riposo a letto e la dipendenza dai farmaci;
  • Migliorare la funzionalità vertebrale e rieducare la postura;
  • Insegnare una corretta ergonomia vertebrale nella vita quotidiana e nel lavoro;
  • Insegnare al paziente l'autogestione delle manifestazioni a carattere cronico ed infondere fiducia nelle proprie capacità fisiche;
  • Utilizzo di terapia manuale specifica per gestire ed alleviare i sintomi

Lombalgia acuta (circa 7 giorni)

Il trattamento in fase acuta si basa principalmente sulla fisioterapia e sulla chinesiterapia, limitando al minimo il riposo a letto e l'assunzione di farmaci quali analgesici e miorilassanti.

In questa fase è importante condurre il paziente ad autogestire il proprio corpo, riducendo il dolore e prevenendone le recidive e la cronicizzazione. La ginnastica medica deve essere precoce e passare attraverso questi step:

  • Esercizi di rilassamento ed allungamento;
  • Esercizi di educazione posturale.
Al termine della fase acuta, quindi al termine del dolore, è utile iniziare con il seguente protocollo di lavoro:
  • Terapia manuale attiva e passiva
  • Esercizi di rafforzamento in isometria, inizialmente in scarico vertebrale.
  • Esercizi di stabilizzazione lombosacrale.
  • Esercizi di mobilizzazione dolce e progressiva.

Lombalgia cronica

Nello studio altalena fisioterapia si approccia con serietà e competenza a questa tipo di problematica molto comune . Il recupero si deve immaginare all’interno di un percorso riabilitativo completo della durata variabile che può essere influenzato da diversi fattori come età , gravità periodo di cronicità

Il trattamento in questa fase ha i seguenti obiettivi:

  • Insegnare una corretta gestione della colonna;
  • Ottenere un buon allenamento funzionale per svolgere le attività lavorative e domestiche;
  • Mantenere una buona condizione fisica generale atta a prevenire le recidive ed in grado di garantire una buona qualità di vita;
  • Sensibilizzare il paziente verso l'autogestione del proprio problema;
  • Ridurre l'importanza dei fattori di rischio individuali, questi infatti possono condizionare l'esito della terapia.
  • I metodi utilizzati per insegnare la corretta gestione della colonna vertebrale sono:

La Back School: fornisce informazioni utili per il paziente, per un corretto utilizzo della sua colonna, infonde autostima e la fiducia in se stessi. Concetto Maitland: approccio multidisciplinare incentrato sul miglioramento della gestione del dolore e il progressivo sviluppo di un protocollo di autogestione McKenzie: usa il concetto di centralizzazione del sintomo, considerando un miglioramento la localizzazione lombare del dolore ed un peggioramento l'irradiarsi a distanza nel gluteo e nell'arto inferiore.

Rieducazione Posturale Globale: e basato sul trattamento delle catene cinetiche. Rieducazione Propriocettiva: infonde un migliore controllo posturale tramite un potenziamento massimale delle afferenze propriocettive.

Per ottenere un buon allenamento funzionale si deve:

  • Svolgere costantemente gli esercizi chinesiterapici, anche a domicilio.
  • Correggere le posture errate nel lavoro e nell'ambiente domestico.
  • Adottare quando possibile posizioni di scarico vertebrale.
  • Sensibilizzare il paziente verso l'autogestione del proprio problema.

In conclusione, gli esercizi antalgici e chinesiologici sono parte fondamentale nel trattamento preventivo e conservativo della lombalgia al fine di mantenere il soggetto autonomo ed attivo.

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