Ho conosciuto sulla mia pelle l’osteopatia nelle vesti di paziente. Sono rimasto folgorato dall’esperienza e dall’umanità che fortunatamente ho incontrato. Sull’onda di questa mia esperienza ho costruito, e tutt’ora continuo a farlo, il mio percorso professionale da Osteopata.
La mia formazione osteopatica inizia, direttamente dopo il liceo, presso l’Istituto Superiore di Osteopatia (ISO) di Milano, con un percorso full time di 5 anni ottenendo sia il Diploma in Osteopatia sia il Master of Science Osteopathy grazie alla collaborazione tra l’istituto e la Buckinghamshire New University del Galles, sostenendo una tesi bibliografica sulla potenziale efficacia del trattamento osteopatico nella gestione dei disturbi legati al “colpo di frusta” cervicale.
La mia ambizione è cercare tramite lo studio, l’aggiornamento e il confronto in equipe di riuscire ad essere per il paziente un punto di riferimento, il più possibile a 360°, per la propria salute psico-fisica, prima col trattamento osteopatico, poi tramite un corretto “orientamento” ad uno stile di vita sano.
In cosa consiste una prima visita osteopatica?
La prima visita rappresenta il punto di partenza del percorso terapeutico e come tale ha un’importanza fondamentale. E’ possibile dividere l’evoluzione della visita per punti:
- Anamnesi generale
La quale consiste in un colloquio tra operatore e paziente, in cui, tramite un’attenta e scrupolosa raccolta dati sullo stato di salute generale, si gettano le basi di un potenziale piano di trattamento e soprattutto si ascolta il motivo principale che ha portato il paziente a farsi visitare.
- Esame Obiettivo
Tramite una semplice osservazione nei diversi piani dello spazio, l’osteopata esamina lo schema posturale del paziente basandosi su diversi parametri qualitativi e quantitativi, e guida all’esecuzione di alcuni movimenti attivi valutandone funzionalmente la capacità di movimento.
- Test specifici
L’osteopata può approfondire la valutazione di un distretto corporeo in particolare per indagare meglio lo stato di salute del paziente mediante l’esecuzione di test specifici cha hanno la funzione di: differenziare le strutture coinvolte nei meccanismi del dolore, esacerbare e/o alleviare i sintomi del dolore del paziente a testimonianza di aver individuato le potenziali cause, e individuare potenziali controindicazioni al trattamento osteopatico.
- Idoneità al trattamento
Basandosi sulle informazioni raccolte, si delinea se l’osteopatia sia o meno una valida terapia che possa soddisfare le aspettative del paziente. Se così non fosse, compito dell’osteopata sarà quello di provvedere, nei limiti delle proprie conoscenze, a indirizzare il paziente verso il percorso terapeutico più adeguato per lui.
- Trattamento
Il trattamento consiste nell’applicazione di tecniche esclusivamente manuali volte a migliorare e/o ripristinare il range di movimento, densità ed elasticità tissutale fisiologica delle strutture su cui vengono effettuate. È importante sottolineare come le zone del corpo che possono essere coinvolte nel trattamento possono non coincidere con la zona in cui è presente l’eventuale dolore per cui il paziente si è presentato alla visita: questo perché la visione osteopatica prevede che si cerchino e successivamente si trattino le cause che scatenano il dolore piuttosto che solo il distretto corporeo che sta manifestando il dolore.
Quali sono gli approcci possibili durante un trattamento?
Non esiste un trattamento osteopatico standard proprio perché la peculiarità dell’osteopatia è di considerare il paziente nella sua globalità, tenendo conto dei molteplici aspetti (quali lavoro, attività fisiche, traumi, operazioni chirurgiche ecc.) che compongono la vita di ciascuno di noi. Per questo motivo il bravo osteopata deve essere in grado di declinare le proprie conoscenze in funzione del paziente che ha davanti, con l’approccio più indicato per quella persona in particolare.
Fatta questa premessa, gli approcci osteopatici che vengono proposti nella mia pratica clinica possono essere:
- Tecniche strutturali, rivolte al sistema muscoloscheletrico: possono essere tecniche di mobilizzazione articolare, manipolazioni articolari (HVLA o “thrust”), tecniche di allungamento, di energia muscolare (TEM), tecniche miofasciali, di rilascio muscolare (soft tissue), trattamento dei trigger point.
- Tecniche viscerali, rivolte alla componente organica o appunto viscerale del corpo: manipolazioni addominali, alla cassa toracica e alla componente digestiva.
- Tecniche cranio-sacrali: un approccio molto delicato che consiste nell’andare a valutare e/o trattare l’asse cranio-sacrale tramite l’interazione della duramadre extracranica e la respirazione.
Per quali situazioni l’osteopatia può essere un valido approccio terapeutico?
L'osteopatia è un approccio terapeutico efficace per la riduzione del dolore e miglioramento funzionale nei casi di dolore cronico lombare non specifico (Dal Farra et al., 2021) e nei casi di dolore cervicale non specifico (Dal Farra et al., 2022 ).
Può essere una terapia utile nella gestione di molteplici situazioni tuttavia la mancanza, ad oggi, di una vasta letteratura scientifica non ne certifica scientificamente la sua reale efficacia. Nonostante ciò, le principali aree di (potenziale) competenza dell’osteopatia possono essere:
- Disturbi all’apparato muscoloscheletrico (per es. discopatia, ernia del disco, sindrome del piriforme, sindrome della cuffia dei rotatori, gonalgia)
- Disturbi al sistema nervoso periferico (per es. radicolopatie, sindromi da intrappolamento)
- Difficoltà digestive (per es. reflusso gastroesofageo, stipsi, sindrome del colon irritabile)
- Fibromialgia
- Problematiche viscerali e pelviche
Personalmente ho potuto maturare la mia maggiore esperienza proprio in queste situazioni sopracitate, soprattutto nell’area muscoloscheletrica (motivo per i pazienti tra i più frequenti di avvicinamento all’osteopatia), cercando di soddisfare le aspettative dei miei pazienti al meglio delle mie possibilità.
Bibliografia
Dal Farra, F. et al. (2022) ‘Effectiveness of osteopathic interventions in patients with non-specific neck pain: A systematic review and meta-analysis’, Complementary Therapies in Clinical Practice, 49, p. 101655. doi:10.1016/j.ctcp.2022.101655.
Dal Farra, F. et al. (2021) ‘Effectiveness of osteopathic interventions in chronic non-specific low back pain: A systematic review and meta-analysis’, Complementary Therapies in Medicine, 56, p. 102616. doi:10.1016/j.ctim.2020.102616.